ALIMENTAZIONE E CAMBIAMENTO FISICO

Un aspetto importante che viene sottovalutato è quello legato all’attivazione metabolica e di come sia fondamentale consumare carboidrati complessi per migliorare esteticamente la propria struttura fisica. L’approccio più comune è quello legato ad una drastica riduzione delle quote dei carboidrati sbilanciando l’alimentazione verso un approccio iperproteico. Questo deriva sostanzialmente dal legame carboidrato/acqua in quanto eliminare i Carbo porta velocemente ad una riduzione di peso dovuta ad una perdita di liquidi quasi immediata. Il prolungarsi dei giorni del taglio calorico indotto dall’abbassare i Carbo porta poi ad un catabolismo dovuto ad un deficit eccessivo che porta il soggetto a perdere massa muscolare preservando il grasso. Molti credono che aumentando le quote proteiche andremo a contrastare il deficit riequilibrando il numero delle calorie introdotte, ma ovviamente non tutti i macronutrienti sono uguali.

È ormai comprovato che un eccesso di proteine – in particolare quelle di origine animale – accresca i seguenti rischi per la salute. Nei bambini, si sono riscontrati casi di problemi ormonali, specie surrenali, influenzati negativamente da un eccesso di consumo di proteine; il National Healt Institute (USA) ha inoltre collegato un eccessivo consume di proteine a tutta una serie di problemi di salute legati alle infiammazioni intestinali.

Ovviamente il consumo oltremisura di proteine, specie di origine animale, è legato a doppio filo all’obesità e a problemi a lungo termine dati dal sovrappeso.

Il Diabete Journal, in una serie di vari articoli, spiega tutti i collegamenti tra un consumo eccessivo di proteine e l’insorgenza del diabete di tipo 2. L’University of California e la University of Maryland hanno pubblicato i risultati di alcune ricerche secondo le quali tra le conseguenze di un consumo eccessivo di proteine vanno annoverate anche l’osteoporosi e molte forme di artite reumatoide ed altri problem artritici.

Anche l’insorgenza di alcune neoplasie linfatiche, come il linfoma non Hodgkin è stata collegata dalla Università di Harvard ad un eccessivo consumo di proteine di origine animale.

vari studi indicano che un pasto proteico stimola la produzione di cortisolo (Increased salivary cortisol reliably induced by a protein-rich midday meal E. Leigh Gibson et al.). Il livello di cortisolo salivare è stato misurato in individui sani dopo un  pasto ricco di proteine (32%) ed un pasto povero di proteine (5%). L’aumento della secrezione di cortisolo è risultata essere correlata alla proporzione di proteine del pasto. La misurazione del cortisolo  salivare è una tecnica attendibile in quanto è esente da stress e può essere ripetuta frequentemente. Il risultato di questo e altri studi suggeriscono che più è alto l’apporto di proteine maggiore è la secrezione di cortisolo. Questo può essere spiegato in relazione alla fase di un meccanismo omeostatico in risposta ad un’alta concentrazione di aminoacidi.

Il cambiamento estetico quindi va ricercato trovando delle corrette combinazioni alimentari dove i carboidrati non possono mai mancare per lunghi periodi. L’attivazione metabolica è proprio legata alla strategia costante della variazione calorica per ottenere una risposta ottimale.

Ci sono molte sostanze naturali che agiscono modulando il cortisolo: fosfatidilserina, vitamina C, omega3, rhodiola rosea, ginseng, ginko biloba, teanina, estratto di radice di withania sonnifera, kava-kava, estratto della corteccia di magnolia, tirosina, BCAA e altre.

Viceversa la caffeina e gli altri stimolatori del sistema nervoso centrale aumentano la produzione di cortisolo; anche la curcuma ha un effetto di modulazione del cortisolo aumentandone l’efficacia.

L’obiettivo fisico è quello di trovare un perfetto connubio tra dieta e allenamento per evitare che il training molto intenso con i pesi, aggravando i livelli di stress, vada a creare una condizione infiammatoria eccessiva che porti a peggiorare il soggetto. La gestione del progresso estetico deve modulare i carboidrati serali e in senso generale gli equilibri tra i macronutrienti per contrastare pericolosi elementi come il cortisolo e raccogliere il top della condizione.

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